Lean production: principi di produzione snella e ottimizzazione logistica

principi lean production

La logistica è un elemento chiave nella gestione delle operazioni aziendali. La supply chain è infatti alla base della capacità di un’azienda di rispondere alle esigenze dei clienti in modo tempestivo ed efficiente. I tempi di approvvigionamento delle materie prime, così come quelli di consegna dei prodotti finali ai consumatori influenzano la qualità percepita del servizio, e rappresentano sempre più spesso un fattore strategico per competere con la concorrenza. Nell’odierno panorama internazionale e globalizzato, infatti, garantire rifornimenti rapidi e precisi fa spesso la differenza, e assicura di instaurare relazioni commerciali di lungo periodo.

Negli ultimi anni si sono sviluppati diversi approcci produttivi, orientati sempre più a strategie pull, ovvero trainate dalla domanda, che in alcuni settori hanno addirittura superato e si sono sostituiti alle tradizionali strategie “push”. La produzione, insomma, viene sempre meno decisa a priori, a favore della creazione di piccole quantità altamente personalizzate, realizzate solo nel momento in cui emerge la domanda.

In sostanza, sempre più imprese si affidano oggi a produzioni lean (snelle) e a modelli di rifornimento logistici just in time.

Lean Production: concetti fondamentali

Metodologie Kanban, 5 S, Value Stream Mapping, SMED, Spaghetti Chart sono tutti strumenti che fanno riferimento alla più ampia filosofia organizzativa della produzione lean. La produzione snella, sviluppata originariamente da Toyota negli anni ’50, si pone infatti come obiettivo la minimizzazione degli sprechi in tutte le fasi del processo produttivo.

I concetti (e le attività chiave) della lean production lungo tutta la supply chain sono quindi:

  • Identificare il valore percepito del cliente. Il valore attribuito a un bene influenza il prezzo che un cliente è disposto a pagare per ottenerlo. Tutto ciò che non produce valore viene invece definito, in ottica lean, come spreco. Il primo passo, dunque, per realizzare una produzione davvero snella, consiste nel conoscere la domanda e le richieste del cliente, per eliminare gli sprechi di risorse e di tempo in sovrapproduzioni e processi che non hanno alcun valore aggiunto per la domanda.
  • Mappare il flusso del valore. Tutti i processi interni all’azienda, fisici e informativi, devono essere mappati, lungo l’intero ciclo di vita del prodotto, dalle materie prime allo smaltimento. In questo modo si possono studiare tutte le fasi del ciclo, per individuare le aree di possibile miglioramento.
  • Creare un flusso continuo di produzione. Per eliminare i tempi morti e i processi non ottimizzati, il flusso non è solo organizzativo e informativo. Si tratta di organizzare in maniera strategica anche il flusso fisico di produzione e spostamento di beni e materie prime all’interno dei reparti, cercando di renderlo quanto più possibile continuo. Anche i layout di produzione e le aree di lavoro e di magazzino, quindi, devono essere studiate, per ridurre i tempi di movimentazione delle merci e di spostamento degli operatori.
  • Adottare una logica produttiva pull. Obiettivo finale della produzione snella è intercettare la variabilità della domanda e del sistema economico, ottimizzando le risorse e generando il minor numero possibile di scorte. Adottare questa logica significa produrre solo nel momento in cui vi è un ordine effettivo, e rifornirsi solo nel momento in cui è strettamente necessario, secondo la logica del “just in time”. Proprio perché non è possibile prevedere in anticipo la domanda di mercato nei contesti variabili in cui la filosofia della lean production si sviluppa, le aziende dovranno quindi attendere che siano i clienti a trainare e determinare le caratteristiche della produzione, realizzando le quantità minime necessarie e solo al momento giusto.
  • Miglioramento continuo (keizen). La produzione snella non è mai data per raggiunta: le operazioni dovranno essere continuamente monitorate e valutate, per trovare sempre nuove aree di possibile miglioramento (secondo i dettami della filosofia Keizen).

La produzione snella, dunque, si può applicare a svariati settori produttivi caratterizzati da domanda imprevedibile, e con una molteplicità di referenze richieste solitamente in piccolissime quantità (nell’abbigliamento, per esempio). È anche una strategia di approvvigionamento dei magazzini che consente di ridurre i costi migliorando efficienza, qualità e flessibilità.

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